EU4EU: l’esperienza della Host Organization Udruga IKS durante il Covid

EU4EU: l’esperienza della Host Organization Udruga IKS durante il Covid

Roma, 10 March 2021

L’ospite di oggi è Nadja Matesic, uno dei project manager di Udruga IKS, un’organizzazione con sede a Petrinja, una piccola città della Croazia centrale che è stata recentemente colpita da un terremoto. Questa battuta d’arresto, insieme alla pandemia da COVID-19, nonostante la conseguente crisi che ha generato, è comunque riuscita a creare all’interno dell’organizzazione un ambiente di lavoro interessante e stimolante, sia per i manager che per i tirocinanti.

L’Associazione per la Promozione dell’IT, della Cultura e della Convivenza (abbreviato in IKS), è stata fondata nel 2003 da un gruppo di “giovani entusiasti che volevano cambiare il mondo all’interno di una comunità del dopoguerra”, dice Nadja. Udruga IKS lavora in vari campi; principalmente nell’educazione non formale e nel volontariato.

L’organizzazione mette a disposizione laboratori per scuole primarie, asili nido e istituti superiori, così come sistemi di istruzione per adulti; in particolare all’interno dell’apparato carcerario, con l’obiettivo di incentivare il processo di integrazione. Un’ulteriore interessante iniziativa è stata la creazione dello “studio delle marionette”, attraverso il quale assumono persone anziane della comunità per permettergli di lavorare insieme ai volontari internazionali, nell’elaborazione di spettacoli di marionette.

IKS è inoltre molto attiva nell’ambito degli scambi internazionali; in particolare attraverso il Programma del Corpo Europeo di Solidarietà. Questi sono solo alcuni dei tanti progetti che Udruga IKS sta realizzando nella sua comunità. “A dicembre scorso siamo stati vittime di un forte terremoto di magnitudo 6,4 che ha distrutto gran parte della nostra zona; il processo di ricostruzione sarà dunque un punto centrale del nostro lavoro e dei nostri futuri progetti”.

“Il lavoro dei nostri trainees è soprattutto focalizzato sulla gestione del community center, del centro di volontariato locale, del centro informazioni e sulla gestione e scrittura dei progetti”, afferma. Quando arrivano, hanno a disposizione un periodo di formazione; successivamente hanno la possibilità di decidere su cosa si incentrerà il lavoro che svolgeranno, a seconda dei loro interessi. Questo dà loro l’opportunità di scegliere cosa vogliono imparare, “usando il metodo del job shadowing”, aggiunge Nadja, “ovvero osservare cosa fanno gli altri, e cercare di imparare da loro”.

Nadja afferma che ad Udruga IKS sono rimasti molto soddisfatti del Programma EU4EU, perché consente loro di filtrare gli studenti interessati a lavorare nella gestione e creazione di Progetti Europei e di solidarietà; il che significa avere la possibilità di collaborare con “giovani molto gentili, motivati ​​e responsabili che hanno mostrato e mostrano tanta iniziativa”, dice. Per quanto riguarda la ricerca dei tirocinanti che più possono fare al caso loro, “il criterio più importante è la motivazione personale; così come la comprensione della situazione e la voglia di adattarsi” ci spiega la Project Manager. 

Avere la possibilità di lavorare con tirocinanti motivati ha permesso loro di gestire progetti molto interessanti, come la “Campagna di empowerment femminile”. “I nostri due tirocinanti hanno notato che nella nostra comunità il patriarcato è ancora un fenomeno costante, e le donne non sono realmente informate. Hanno dunque utilizzato i nostri social media per produrre e diffondere materiale informativo al fine di mantenere la comunità impegnata e informata su questo importante argomento”, spiega.

Quando è iniziato il lockdown, hanno cominciato a lavorare da casa: “Questo processo di due mesi, fatto di tentativi di adattamento e ricerca di soluzioni, ci ha fornito importanti informazioni sulle problematiche più evidenti della nostra società”, afferma. “Ha anche dato ai tirocinanti l’opportunità di incontrare i membri della nostra comunità, e discutere delle loro esigenze”. Ciò ha permesso ai trainees di scrivere un progetto ESC (European Solidarity Corps) “che è stato approvato con oltre il 90% dei punti; attraverso il quale, in questo momento, stiamo ospitando dei volontari” sottolinea Nadja.

“Riteniamo che il prezioso contributo che quotidianamente otteniamo dai nostri stagisti sia molto importante per il lavoro che svolgiamo per la nostra comunità. Riescono a suggerire una serie di interessanti attività che risultano essere di grande beneficio per uno sviluppo equo e sostenibile della società nella quale viviamo” conclude la Project Manager.