20 Giu Erasmus: un antidoto alla disoccupazione
Probabilmente, tutti sanno cos’è il progetto Erasmus e quasi tutti conoscono l’origine di questo nome, coniato in onore di Erasmo da Rotterdam, noto umanista vissuto nel’500, viaggiatore ed amante della scoperta, a tal punto da concludere i suoi studi presso l’università di Torino.
Il programma ha reso possibile la mobilità all’interno dell’Unione Europea di quasi nove milioni di studenti in 22 anni. L’Italia risulta tra le nazioni primatiste, in termini di candidature presentate.
La stessa maternità del progetto Erasmus ha tinte decisamente italiane; infatti la pedagogista Sofia Corradi, ha ideato e costruito il programma stesso, per l’interscambio tra studenti delle università europee, tanto che le è valso l’appellativo di “mamma Erasmus”.
Ma qual è l’impatto del programma Erasmus sulla carriera lavorativa degli studenti?
Secondo un’inchiesta de Il Sole 24 Ore, il programma di mobilità europea produce effetti positivi proprio sul lavoro: secondo dati della Commissione Europea, il tasso di disoccupazione a lungo termine degli ex studenti Erasmus è pari al 2%, la metà rispetto ai dati registrati fra gli studenti che invece non hanno aderito al programma (4%). Il dato si mantiene positivo anche per ciò che concerne regioni europee con maggiori difficoltà occupazionali, come il Sud Europa: anche qui la disoccupazione si attesta e non va oltre il 3%, contro il 7% di coetanei non mobili.
L’Erasmus è quindi un vero incentivo a carriere internazionali. Sempre secondo i numeri della Commissione Europea, la quota di partecipanti al programma in posizioni di management è pari al 64%, contro il 55% di media. Un laureato con un periodo all’estero in curriculum ha il 73% delle probabilità in più di arrivare a posizioni dirigenziali.
Quali sono i progetti di EuGen che facilitano l’esperienza lavorativa dei giovani all’estero?
EuGen é particolarmente attenta alla mobilità internazionale. Dal 2015 porta avanti un’iniziativa a livello europeo, oggi chiamata EU4EU, per dare l’opportunità agli studenti universitari di arricchire la propria formazione con stage all’estero presso organizzazioni attive nella progettazione europea.
L’iniziativa, finanziata dal programma Erasmus+, è nata in Italia e si è poi estesa in Spagna e Croazia. Attualmente coinvolge all’incirca un migliaio di membri attivi, tra studenti, università, aziende, organizzazioni e professionisti del settore.
L’obiettivo è di facilitare l’accesso al mercato del lavoro di studenti e neo-laureati, creando un ponte, dando accesso ad un network di professionisti e favorendo lo sviluppo di competenze e di partenariati transnazionali.